La leggenda della Peregrina | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

2022-09-09 21:01:35 By : Mr. Johnson XU

Arcipelago delle perle, Panama, 1579. Lumba è stato rapito, è uno schiavo in viaggio verso le Indie, incatenato nella stiva dell’enorme nave che lo porta verso il suo destino. Dieci mesi prima ha conosciuto la bella Aila, anche lei schiava, anche lei in viaggio su quella stessa nave: il fatto di essersi conosciuti, di amarsi riesce a far loro sopportare ogni cosa e, nonostante tutto, dà loro una speranza. Al Techado, il mercato degli schiavi, hanno la fortuna di essere comprati insieme da don Vicente de Tolosa, proprietario della più grande pesquería dell’Arcipelago delle Perle, un bravo padrone che, scoprono una volta diretti all’Isla Rica, ha decretato una legge secondo la quale lo schiavo che riesce a pescare una grande perla si può comprare la libertà. Fino a quei giorni sono solo due le perle di tale bellezza da liberare lo schiavo che le ha pescate. L’ultima risale a circa venti anni prima, una perla con la forma di una lacrima, che è finita nel tesoro del re Filippo II di Spagna. Lo schiavo che l’ha pescata è morto, ma il padrone ha dato la libertà alla moglie e ai figli di lui, mentre la perla ha seminato la sfortuna nella vita del re che ha perso tre mogli su quattro. L’obiettivo di Lumba diventa quello di trovare una perla straordinaria, così nuota fino alle acque più profonde del mare, per poter riacquistare la sua libertà e quella di Alia. Ogni giorno più di venti immersioni, stretto alla corda, con i polmoni che scoppiano senza riuscire a trovare niente, eppure Lumba è certo che tra le alghe si nasconde la sua fantastica perla. La lancia sta per cambiare punto d’immersione, lasciando quella zona inesplorata oltre la barriera corallina in cui Lumba immagina sia nascosto il suo tesoro, decide di immergersi per l’ennesima volta, riempie i polmoni di aria che quasi gli gira la testa e poi si tuffa tenendo stretta la pietra che lo aiuta a raggiungere il fondale, e infine…

La leggenda della Peregrina, della uruguaiana Carmen Posadas, è la storia della favolosa Peregrina, la perla piriforme molto più grande e bella della Pellegrina, l'altra importante perla a forma di lacrima, che ha viaggiato nel vecchio continente. Può un oggetto essere trattato alla stregua di un essere vivente? Carmen Posada scrive nel prologo che i gioielli sono “mute sentinelle”, attraversano la vita di più generazioni come testimoni silenziosi di vite, passioni, sogni. L'autrice ha osservato i quadri che ritraggono la perla, recuperato informazioni in minuziose ricerche storiche, letto le memorie di illustri personaggi, e infine ha ricostruito, tra fatti storici e invenzioni, il peregrinare di quella goccia di luce lunare, fino ad arrivare a Liz Taylor che la ricevette in regalo da Richard Burton. Ogni capitolo è un passaggio di proprietà del gioiello, raccontato da personaggi sconosciuti in stili letterari differenti, dal classico racconto in terza o prima persona, al diario, lettere, confessioni. Un elegante cambiamento di genere e punti vista che rendono la lettura accattivante. Si può raccontare un’epoca partendo dalle guerre, dall’ascesa al potere politico, ma anche dalla moda, dall’arte, dai gioielli. Attraverso ben oltre quattro secoli e coinvolgendo una miriade di personaggi nobili e poveracci, che hanno avuto la fortuna, o la sfortuna, d’incontrare “l’Unica, la Sola, la Solitaria perla non perforata”, scopriamo per quanti sia stata croce o delizia.

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